È il naturale e rigoroso percorso della qualità. È il principio, da sempre rispettato, che guida Le nostre scelte aziendali: prima fra tutte Le vigne, privilegiare La collina. I dolci declivi del Sannio, all'ombra del monte Taburno, passando per San Silvestro, piccola frazione di Sant'Agata dè Goti, che con Le sue vigne -Palmadoro" e "Stinghi" vocate per L'esposizione al sole per l'intero giorno e per i lunghi pendii regala un'uva Falanghina degna del suo nome. Spostandoci di poche centinaia di metri in Spostandoci di poche centinaia di metri in vigne più vecchie piantate da nonno Vincenzo a metà degli anni settanta. È qui che l'Aglianico esprime un potenziale tutto da assaporare con basse rese e alta concentrazione; la Falanghina riproposta in "Vigna Benanda" con un'acidità equilibrata alla struttura del vino regala emozioni ogni anno. Salendo ancora arriviamo alla -vigna della A'docchia, nel comune di Melizzano, il terreno si presenta molto povero per gran parte tufaceo, la resa per ceppo è la più bassa dell'azienda, una vigna da accudire con maggior premura rispetto alle atre ma la qualità ricompensa il sudore e la fatica profusi.
I vini di Cantine Ciervo, cosi inconfondibili per profumi e aromi, sono quei vini che segnano il profondo legame con la storia e il territorio. Un legame che trova nella Falanghina, il più nobile dei vini campani, il suo frutto più prestigioso; un vino di grande complessità, fresco, giustamente acido, che concilia armonicamente sensazioni erbacee e fruttate. Ci sono aromi, profumi, momenti, che fanno ritrovare il ritmo naturale delle stagioni, che riconciliano con il mondo e la natura. I vini Cantine Ciervo ci insegnano a riconoscere e ad assaporare un'intera storia, il senso di un lavoro unico e appassionante; sono vini da apprezzare fino in fondo, per la ricchezza del passato e la forza del presente. Sono vini da gustare con chi stimiamo, con chi sa ritrovare piaceri perduti.